La vita, se ci pensi, è fatta di numeri. Un’età, un’altezza, un punteggio.
Per Cosimo, quei numeri hanno sempre avuto un sapore particolare, quello del tennis. Un sapore che ha imparato a conoscere sin da bambino.
All’inizio, in mezzo ai giganti, quasi una mascotte per via del suo fisico gracile.
Ma il tennis, come la vita, non è uno sprint, è una maratona. E lui, passo dopo passo, punto dopo punto, la percorre con determinazione.
Le vittorie piccole, quelle nei tornei locali, lasciano spazio a risultati sempre più importanti e i numeri, e le classifiche, cambiano sempre più in fretta.
Dietro a tutto ci sono sacrifici, trasferte infinite, avversari che a volte ti fanno sentire piccolo, di nuovo. Ma una cosa non cambia : la passione, quella stessa fiamma che lo accendeva quando correva dietro a una pallina con una racchetta più grande di lui.
«Quando colpisco la pallina mi sembra che il tempo rallenti per una frazione di secondo... poi all'improvviso tutto riaccelera e la vedo sfrecciare oltre la rete... ecco, in quel momento mi sento davvero me stesso, davvero vivo».
Oggi, quel bambino è un uomo. È un atleta. E quel sogno di bambino lo ha portato nel tempo ad un primo grande traguardo : conquistare un punto ATP.
Uno.
Un numero.
Un punto di arrivo, ma anche e soprattutto un punto di partenza.
L'inizio, forse, della storia più bella.